Omega 3 purificato e acido folico


La supplementazione preconcezionale con 400 mcg di acido folico riduce del 70% i difetti del tubo neurale e del 20% altre importanti malformazioni. L'indicazione all'assunzione di acido folico rimane di 400 mcg in tutta la gravidanza e di 350 mcg durante l'allattamento, secondo le raccomandazioni della Società Italiana della Nutrizione uUmana, già a partire dal 1996.

Una seconda importante supplementazione in gravidanza, a partire dalla 14a settimana e fino alla fine dell'allattamento è l'olio di pesce purificato. I principali componenti dell'olio di pesce sono il DHA e l'EPA. Il DHA è l'acido grasso più lungo (22 atomi di carbonio) e il più insaturo (6 legami insaturi) ed è il componente essenziale delle membrane in generale e del tessuto nervoso in particolare. EPA ha sempre 22 atomi di carbonio e 5 legami insaturi.

I grassi saturi, tipici della carne e dei grassi animali, rende le membrane instabili e facilmente corruttibili. I grassi polinsaturi, caratteristici del pesce, delle noci e altri alimenti, rende le membrane stabili, non irritabili, più resistenti agli effetti degli agenti ossidanti.

I possibili effetti di una combinazione di acido folico e di DHA sono di estremo interesse essendo questi componenti ormai molto carenti nella alimentazione attuale. Ma mentre l'acido folico è carente in media del 50% l'assunzione di DHA è circa 100 volte inferiore alla alimentazione di 1-2 secoli fa.

L'acido folico è fondamentale nei tessuti a rapido accrescimento come quelli embrionali, soprattutto nelle aree mediane, dove è più tumultuosa la riproduzione cellulare. Ecco perché i difetti principali sono a livello della colonna vertebrale, nelle aree mediane del cuore, nel mezzo del labbro e del palato, ecc.  Una volta avviata la gravidanza e superato il primo trimestre l'acido folico, riducendo l'omocisteinemia, una sostanza che aumenta i rischi tromboembolici, riduce anche il rischio di gestosi preeclamptica (-63%), la principale patologia della gravidanza (Wen SW, Chen X-K, Rodger M, et al. Folic acid supplementation in early second trimester and the risk of preeclampsia. Am J Obstet Gynecol 2008;198:45.e1-45.e7).

Il DHA è un competitore dell'acido arachidonico, sostanza essenziale ma proinfiammatoria, che innalza il trombossano facilitando il rischio di eventi tromboembolici e anche in questo caso la preeclampsia. L'effetto protettivo è quindi sinergico all'acido folico. Storicamente (Olsen, Lancet 1992), però, il primo effetto riconosciuto dell'olio di pesce è un maggior peso alla nascita (+107 grammi) e una maggiore durata della gravidanza (+ 4 giorni). L'effetto apparentemente modesto è invece fondamentale, essendo solo una media complessiva, potendo avere effetti importanti sulla sopravvivenza e sul benessere post-natale. La riduzione del parto prematuro varia dal 21 al 33% (British Medical Journal). L'effetto protettivo aumenta con la dose. La somministrazione attuale (per me) di mg 250 di DHA può essere aumentata a seconda dei rischi e la storia personale (minacce di parto prematuro o eventi precedenti).

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Sul feto il DHA ha però già dimostrato altri effetti importanti: miglioramento di uno dei quattro parametri del quoziente intellettivo a distanza di 4 anni dal parto, una maggiore produzione di fibre ottiche (maggiore definizione visiva), la riduzione del 50% dell'atopia (quadro allergico), del 85% dell'asma bronchiale allergico, un miglior pattern del sonno

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Sulla madre il DHA ha un importante effetto sul tono dell'umore, soprattutto in caso di gravidanze successive. Il DHA associato ad un estratto fitoterapico antidepressivo è una eccezionale associazione ancora poco considerata, ma ne parlerò più diffusamente nella  pagina della depressione post-parto.

© Maurizio Orlandella 2014