Passaporto sessuale

Ci siamo piaciuti, abbiamo avuto un interesse reciproco, ci siamo conosciuti meglio, siamo stati responsabili anche dal primo rapporto sessuale, utilizzando il preservativo. Adesso però la nostra relazione è stabile, vorremmo avere rapporti senza preservativo per una maggiore intimità, evitando i rischi di infezioni a trasmissione sessuale e le loro conseguenze, sulla vita, sulla salute, sulla fertilità, sul benessere.

Dal primo rapporto sessuale senza preservativo con il nuovo partner ci si trasmetterà, in ambedue le direzioni coscientemente o meno, le malattie a trasmissione sessuale provenienti dalle storie precedenti, il passaggio a rapporti senza preservativo richiede di non essere portatori o portatrici di alcune malattie.

Da ciò l’idea un passaporto sessuale, una serie di indagini da fare, visti da timbrare tramite indagini con risultato negativo prima dell’abbandono del preservativo. Un approccio schematico e semplice per sapere cosa evitare e come.

Dopodiché ci si potrà donare all’altro con la certezza di non passare malattie che in alcuni casi tornano ripetutamente (es. herpes), che possono attaccare il fegato con possibili conseguenze croniche, causa di sterilità (es. l’inapparente chlamydia T.), , causa di  deficit immunitario e morte (es. l’HIV), perfettamente evitabili con precauzioni 10 volte su 10.

Coppie iniziali instabili, che andranno a rompersi in breve tempo, eventi irripetibili richiederanno sempre il preservativo. Le coppie che continuano, prima di abbandonare il preservativo, dovranno passare ambedue alcuni controlli e continuare o iniziare una contraccezione ormonale, intrauterina o di altra natura, per la prevenzione delle gravidanze indesiderate.

Si può ricostruire la propria storia sessuale, pensare a partner precedenti con cui non si è utilizzato il preservativo, escludere le patologie che si manifestano in modo evidente, valutare i controlli necessari per le patologie inapparenti. 

Ricostruita la storia sessuale, confrontarsi con il ginecologo per individuare quale indagini fare prima di avere un rapporto senza preservativo con il proprio partner.

Non c’è dubbio che questo sia il comportamento da avere

Chi vorrebbe trovarsi con un’epatite virale dopo un rapporto senza preservativo con il proprio marito?

Chi, amando, può prefigurarsi di come ci si sente ad aver passato “inconsapevolmente” l’HIV alla donna della propria vita?

Chi vorrebbe passare volontariamente il percorso di controlli e di terapie, vita natural durante, dopo essersi accorti di un AIDS, passato dal proprio partner dopo una vita passata ad utilizzare preservativi?

Chi considera romantico un rapporto senza preservativo che ha portato alla sterilità per una Chlamydia di cui non si conosceva neanche il nome, né si era percepito alcun sintomo?

Chi preferisce la paura ai controlli, spesso sa affrontare le conseguenze del problema, ricupera risorse spirituali e psichiche per gestire le difficoltà, ma non c’è dubbio che poche persone non rivedrebbero i propri comportamenti.

Come si può dimenticare la disponibilità di preservativi sicuri e sottili fino a mm 0.15, che garantiscono tutta la sensibilità e intimità che si può desiderare?

© Maurizio Orlandella 2014